Con la scomparsa della regina Elisabetta II e le rivelazioni sulla famiglia reale del principe Harry, in molti hanno cominciato a chiedersi qual è il vero ruolo della monarchia in una democrazia parlamentare come il Regno Unito.
I reali hanno diversi privilegi che sono alla luce del sole; per esempio non hanno bisogno di passaporto o di patente di guida, non possono essere processati in un tribunale e non pagano tasse di successione. Firmano le leggi approvate dal parlamento, anche se non interferisce sule attività del parlamento. E’ una condizione importante della monarchia costituzionale britannica. O almeno dovrebbe essere cosi.
Ci sono alcuni poteri più nascosti: hanno il diritto di visionare tutti i disegni di legge che potrebbero toccare gli interessi della famiglia reale, prima ancora che vengano discussi in parlamento. Il loro patrimonio tra proprietà, terreni e risorse ammonta a un valore complessivo superiore a 1,6 miliardi di sterline. Trenta leggi sono state riscritte in modo che la polizia avesse bisogno dell’autorizzazione del monarca per indagare nelle proprietà di Balmoral e Sandringham anche per reati contro fauna e flora e di inquinamento ambientale.
E’ un’immunità che non è mai stata concessa a nessun altro proprietario terriero del paese. Il monarca è addirittura esente da leggi che riguardano l’uso di bombe a grappolo e armi nucleari.
Il Regno Unito si vanta di essere una democrazia parlamentare che realizza la volontà del popolo, eppure al centro del potere il monarca e l’erede possono fare pressioni sul governo affinché cambi le leggi, senza che il popolo o i suoi rappresentanti lo sappiano. Dato che il Regno Unito non ha una costituzione scritta, si affida a chi detiene il potere affinché agisca in modo legittimo e senza sfruttare la politica per fino personali.
Allo stato attuale il monarca ha molto più potere di quanto pensino i suoi sudditi.
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